Lutto Animale

Come superare la morte del cavallo di proprietà

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Come superare la morte del cavallo di proprietà?

Il dubbio nasce perché l’esperienza di vita con un cavallo è diversa da quella con un cane o un gatto. Se la morte del cane o del gatto di famiglia entra nell’ambito abitativo del quotidiano di una persona (la casa vuota, gli oggetti, i rumori familiari in casa), la morte del cavallo di proprietà presenta delle differenze. Innanzi tutto, non è scontato che il cavallo di proprietà viva nella proprietà abitativa della persona e non è scontato che ci sia un legame affettivo viscerale esclusivo. I cavalli, infatti, non rientrano nell’ambito “pet” proprietamente detto, spesso sono considerati “merce di scambio” o da lavoro, mezzi di movimento o mezzi per raggiungere traguardi sportivi per la persona. Il legame affettivo che sancisce l’inizio del lutto è la quotidianità, la significanza dell’animale nella vita di una persona varia.

Il significato della morte del cavallo di proprietà per il cavaliere

Il linguaggio, come sempre, ci viene in aiuto per chiarire la diversità dell’esperienza.

Se, per i cani o i gatti, si parla di “Familiare Pet“, per i cavalli si parla di “cavaliere“, “equestre“, “amazzone“, tutti appellativi che rimandano al potere, alla gerarchia, alla relazione professionale o di utilità. Non si parla, per il momento di “Familiare Equino” o “Familiare Equestre“.

Ci si spinge al massimo a parlare di “approccio etologico/sistemico“, “equitazione etica“. In questa diversità di significati lessicali e di esperienze di vita, il lutto per la morte del cavallo di proprietà si configura come quell’evento che tocca la persona quando qualcosa, di quella persona, viene sollecitata dal “di dentro. Spesso, sono i sensi di colpa per non essersi accorti in tempo o per nonn aver fatto abbastanza o per non esserci stati, a dare il via ad un momento luttuoso.

Chi vive i cavalli, tuttavia, spesso ha, sin da subito, a che fare con altri esemplari. Non è detto che, con ognuno, abbia sviluppato un legame spirituale profondo. La relazione affettiva che la persona sviluppa con il cavallo offre un range talmente ampio di possibilità, che l’importanza dell’animale per la persona sancisce o meno il grande dispiacere per la perdita.

Il lutto per il proprio cavallo si attiva quando succede qualcosa di improvviso ed importante o quando la persona che ha passato con lo stesso animale capitoli di vita importanti, si trova “senza di lui/lei”. Un cavallo, infatti, può vivere molto a lungo, anche 30 anni e oltre. Le circostanze della morte, come per tutti gli altri animali d’affezione, impattano ed incidono sul dispiacere o sull’accettazione.

Il potenziale del Valore nel riconsocimento del lutto per la morte del cavallo

Ci sono persone che vivono per il proprio cavalo.

Persone che impostano la giornata in base alle esigenze del proprio cavallo e che, talvolta, si addormentano solo quando sanno che il proprio cavallo sta veramente bene o ha passato un pericolo. Il cavallo è un animale straordinario ed è anche un compagno di avventure. Porta la persona in contatto profondo con la propria anima ed è un luogo immenso del potenziale empatico.

Il suo cuore è enorme, sia da un punto di vista fisiologico sia da un punto di vita empatico, relazionale, amorevole a modo suo. Chi dedica la sua vita, chi sceglie di amare i cavalli, chi dà un senso alla propria vita perché esiste il suo cavallo e perché il suo cavallo vive insieme a lui, c’è, quando sopraggiunge la morte, soffre.

Soffre perché non viene a mancare un individuo indistinto. Viene a mancare proprio quell’individuo intorno a cui sono ruotati tali e tanti bisogni d’amore, di riconoscimento, di sopravvivenza, di evoluzione, che non è possibile sostituire quell’esperienza di vita con qualcun altro.

Come per tutti gli altri animali e i lutti conseguenti, “lui era lui”, “lei era lei”. E il vuoto che lascia la sua assenza, è un vuoto tangibile, fisico, anche se, intorno a te, hai una mandria di altri cento esemplari. Lei o lui manca.

Ecco, allora, che il Potenziale del Lutto si manifesta. Nell’assenza di questo mancare, la Persona può capire, partendo dal significato, il suo prossimo step evolutivo.

  • Chi eri con il tuo cavallo?
  • Che cosa te ne sei fatta della vostra vita insieme?
  • Che cosa te ne farai adesso dell’esperienza maturata?
  • Come vuoi tradurre nella tua vita le consapevolezze dei tuoi sensi di colpa?

Farne qualcosa con il lutto

Nei miei percorsi di coaching per elaborare il lutto, partire dal significato è la chiave per dare valore al vissuto. Si può andare avanti e pensare al prossimo.

Se scegli, invece, di fermarti per ascoltare il tuo lutto, ti avvicinerai al prossimo cavallo con un cuore grande e una coscienza di te maturata, adulta, capace di riconoscere chi hai davanti e di aprirti al nuovo smettendo di cercare il tuo amorevole ed importante cavallo negli occhi diversi di altre creature.

Ascolta la storia di Emanuela e chiediti se anche tu vuoi dare uno spazio di forza propulsiva al tuo lutto per il tuo cavallo dentro alla tua vita.

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