Talvolta, quando si soffre molto, ci si chiede come sopravvivere ai momenti di grande tristezza nel cuore. Si tratta di momenti dove non c’è solo lo scoramento ma anche un vero e proprio velo grigio che oscura lo sguardo. Nonostante le maschere e i sorrisi forzati per “stare al mondo“, talvolta sopravvivere ai momenti di grande tristezza nel cuore è davvero arduo.
Non parlo di depressione patologica, ma di quei momenti dove ti accorgi di aver perso qualcosa o qualcuno di importante e non sai come ricominciare a vivere una vita di senso senza le tue certezze.
Nella mia vita personale e professionale, ho compreso il valore dei minuscoli passi perché è dal permesso di stare nella tristezza e, al contempo, di prenderti cura di te, che nasce la nuova vita. In questo articolo ti aiuto a trovare la tua modalità per sopravvivere ai momenti di grande tristezza nel cuore.
Accettarsi tristi: la sfida della tristezza
Viviamo in una società dove “devi” essere felice, realizzato, di successo. Dove “devi” essere al top, allegro, entusiasta, capace di raggiungere risultati eclatanti e, soprattutto, mostrarli online. Sennò non sei nessuno. Quando ti capitano momenti di buio passeggero, che hanno comunque un impatto nella tua vita, questo viene mascherato con modalità di sopravvivenza alla società.
Di recente, una persona che ha perso la sua amata cagnolina di 15 anni, mi ha scritto: “Viaggio, sorrido, esco con le amiche, faccio shopping ma tutti i giorni porto i fiori sulla sua tomba e piango e, anche se il mondo non lo vede, non glielo mostro, provo una profonda tristezza a stare da sola, senza di lei.”
Se dovessimo “stare dietro” a quello che pretende la società, le emozioni di chiusura e tristezza dovrebbero essere cancellate, censurate, dovremmo sentirci sbagliati quando le viviamo.
Cosa accade, invece, quando ti autorizzi ad essere come sei, senza giudicarti malato, depresso o depressa? Cosa accade in te quando ti dici: “Ok, sto vivendo una fase di tristezza, mi accetto e mi amo anche così“?
Obiettivi di sopravvivenza dalla tristezza nel cuore
Quando si vivono momenti di grande trasformazione è normale attraversare delle fasi in cui ci si sente tristi o sconsolati. Perché stai lasciando qualcuno ma anche qualcosa.
Un ruolo, un modo di pensare, una maschera, un abito di scena con cui vai nel mondo.
Ho imparato, attraversando i miei stessi momenti di scoramento, che anche nella tristezza si possono avere degli obiettivi di vita. Questi obiettivi sono ridimensionati al grado di energia che hai davvero dentro di te, da infondere e da profondere nella vita. La vita riprende con energia ma, se il tuo lumicino è molto basso, allora quello che puoi fare è tutelare il fatto che esiste questa luce in te. La sua crescita arriverà nel tempo, un giorno alla volta.
Fare il tuo bene, non fare bene, per forza
Fare il tuo bene è una prerogativa per sopravvivere ai momenti di grande tristezza nel cuore. Il tuo bene può essere qualsiasi cosa ti faccia sentire rispettato/a, visto/a, accolto/a. Se il tuo bene significa stare nella natura, è tua responsabilità portartici affinché la natura ti aiuti a stare meglio. Sì, hai letto bene, ho usato la parola responsabilità.
Perché la tristezza è un’emozione ma la responsabilità di prenderti cura di te resta comunque nelle tue mani, insieme al potere di far accadere le cose che contano per te…. nonostante le lacrime e le assenze. Spesso, nella tristezza, nella desolazione, ci si dimentica che abbiamo comunque il potere di agire sul presente, anche fosse un solo ed unico, piccolo gesto alla volta. Quel potere è nostro e possiamo esercitarlo anche quando abbiamo motivi per piangere, stare in silenzio, chiuderci a riccio, rifiutare le persone o rifiutare di parlare di sé con qualcuno.
La tristezza è un desiderio da ascoltare
Esatto, un desiderio da ascoltare.
Che cosa c’è dentro quelle emozioni che provi? Come puoi metterti al servizio di te stesso o te stessa per fare il tuo bene? Fuori dalle performance, fuori dal dover dimostrare qualcosa a qualcuno, come puoi, come vuoi, portare sollievo attraverso il desiderare?
Desiderare viene visto come un sognare ad occhi aperti fine a sé stesso, ma le grandi azioni sono nate da desideri portati alla concretezza. Quindi anche se sei triste, hai, in te, dei desideri che possono aiutarti a ricostruire quel presente che ti porterà verso il futuro. Una micro azione alla volta.
Spero, con questo articolo, di averti dato qualche parola di sollievo e che tu possa trovare il modo per capire come sopravvivere alla grande tristezza nel cuore. Se lo desideri, sono a disposizione con il mio percorso di coaching oppure scrivimi via e-mail a info@carolinaventurini.it. Rispondo sempre. Un abbraccio.