Come smettere di soffrire per la morte del gatto, quando quel gatto dava il senso ai tuoi giorni?
Erroneamente si pensa che il gatto sia un animale che stimola “poca sofferenza” quando viene a mancare, si perde o te lo rubano. Questo per via delle dimensioni contenute e delle diverse esperienze di vita.
La morte del gatto è, invece, un’esperienza emotiva molto forte per chi la vive. In qualsiasi situazione accada, sia che muoia in casa, sia che, purtroppo, lo si ritrovi senza vita per strada, sia che scompaia per sempre, perdere un gatto è un vissuto d’impatto.
Il ruolo del gatto nella vita delle persone sole
Il gatto è una presenza e ha un ruolo centrale soprattutto nelle vite delle persone sole, non solo in quelle che vivono oggettivamente senza nucleo familiare, ma anche in quelle persone che si sentono sole nonostante le relazioni intorno. Il gatto è una compagnia, una garanzia, un’aspettativa, un simbolo, un momento, un maestro.
La sua importanza risale alla notte die tempi e la sua efficacia come terapeuta del benessere è nota sin dall’antichità. Stimola il piacere, l’affetto, l’amore, la gioia, l’inventiva.
Per quanto sia un animale che ha una sua autonomia quotidiana e che può coprire anche grandi distanze, sparendo per ore o giorni dalla vista dei suoi umani, sa con precisione quando è importante tornare. Quando è proprio importante tornare.
Se non torna, spesso è perché non può e, talvolta, è perché non vuole, ha i suoi affari da seguire.
Il gatto parla di indipendenza e libertà e, allo stesso tempo, di legame fiduciario, di credere nel suo tornare da te. Per questo ha un ruolo importante nella vita delle persone.
Porta un’amore sano, libero, autentico, paritario ed incredibilmente pieno di senso.
Quando una persona vive con pochi legami umani e insignificanti relazioni sociali, il gatto diventa quella proiezione di umanità e di specialità, che altrove manca.
L’incertezza della morte del gatto
Purtroppo il gatto, essendo un animale giramondo, vagabondo e perlustrativo, può incappare in situazioni di difficile gestione: avvelenamento lontano da casa, chiusura in luoghi dispersi, violenza diretta, incidenti stradali, attacchi da parte di altri animali predatori.
Per quanto siano disponibili i GPS anche per i gatti , a questi dispositivi possono finire le batterie, possono essere persi o distrutti. La persona che non ha più notizie sulla salute del proprio gatto e sulla sua vita vive momenti di vera e propria ansia, se non addirittura terrore e preoccupazione. Quando, poi, si ritrova il corpo, magari grazie al microchip, doverlo recuperare è un’esperienza emotivamente straziante perché, oltre alla consapevolezza di andare a prendere qualcuno che non c’è più, vedi anche cosa gli è successo.
La morte in casa del gatto
Nei casi più “fortunati“, il gatto raggiunge la sua anzianità in serenità, insieme ai suoi proprietari e affronta il fine vita accudito con amore, in casa. Lasciar andare il proprio amato gatto, dopo lunga malattia, è altrettanto un’evento d’impatto perché ti richiede la capacità di accettare la situazione, decidere se fare e cosa fare, stare accanto fino alla fine.
Veder spegnere il tuo amato gatto è un’esperienza che resterà per sempre in te e che, spesso, non verrà capita da chi ti sta intorno, per i pregiudizi di cui sopra. Tuttavia, è importante ricordare il valore del momento e il senso di ogni singolo gesto che hai fatto o vuoi fare per accompagnarvi insieme sul Ponte dell’Arcobaleno.
Smettere di soffrire per la morte del gatto
Amare un gatto è uno stato emozionale che non si può spegnere dall’oggi al domani. L’amore resta per sempre, cambia forma e, se incanalato, può diventare anche qualcosa di creativo o utile per la società. Per smettere di soffrire la morte del gatto, va accettato il fatto che puoi soffrire e che, in quella sofferenza è custodito il vostro legame. Che cosa te ne vuoi fare di questo legame? Cosa vuoi al riguardo?
Nel mio percorso di coaching, l’unico in Italia specifico per il lutto animale, dare un senso al vissuto e uno spazio al legame è la via maestra per smettere di soffrire per la morte del gatto.
Se non la conosci già, ti invito ad ascoltare la testimonianza di Emanuela, una mia cliente che ha smesso di soffrire per la morte di Leo, il suo gatto, ritrovando il bandolo della matassa di sé stessa e della sua vita.