Come superare il senso di colpa per l’eutanasia al proprio cane, nel coaching ad ispirazione gestaltica, è un portale aperto verso le risorse interiori straordinarie. Il senso di colpa per l’eutanasia al cane nasce nel momento in cui la persona sente di aver mancato in qualcosa.
Può nascere attraverso l’auto giudizio sulla scelta, sulle tempistiche, sulle modalità. Può riguardare la presenza o assenza, alla capacità di esserci fino alla fine oppure di delegare l’accompagnamento ad altri. Accade quando si sceglie seguendo le indicazioni degli altri. Accade se vivi un momento di forte turbamento e stress, in cui sei scollegato dal tuo sentire.
La decisione dell’eutanasia al cane diventa, allora, un soppruso per la persona, una Spada di Damocle.
Accompagnare il proprio cane alla morte e starci fino a quando questa accade è un’esperienza che può impressionare, sconvolgere, lasciare attoniti per diverso tempo. L’eutanasia scelta con ponderatezza, amore e consapevolezza resta un’esperienza forte da vivere e dimenticare.
Il senso di colpa e il significato dell’eutanasia al cane
Il senso di colpa si genera dal significato che diamo a ciò che viviamo. Per questo motivo, poi, sentiamo di non aver fatto abbastanza. Oppure di aver fatto in eccesso, di non aver ascoltato o di aver compiuto qualsivoglia errore di comportamento. La decisione dell’eutanasia è una decisione definitiva, da cui non si torna indietro. Per la sua sacralità e per la sua nettezza, riconoscere il significato è centrale per andare oltre. Ti porta nelle profondità del senso di ciò che fai e che vuoi. Lì puoi attingere alle emozioni e alle riflessioni che possono sciogliere il senso di colpa per l’eutanasia al tuo cane.
Il confine dei ruoli
Durante l’eutanasia, tutte le persone coinvolte rivestono un ruolo che contempla dei confini netti nell’agire. Il confine del ruolo di proprietario di animali si incontra nel limite del confine del ruolo di veterinario attraverso la fiducia. Fiducia, affidarsi sono esperienza che “navigano” nel rispetto dell’individualità dell’altro. Se il veterinario manca di tatto, empatia, umanità, il proprietario vivrà il senso di colpa per essersi affidato. Lo giudicherà sbagliato per la morte del proprio animale (nel coaching ad indirizzo gestaltico le parole hanno un significato individuale). Se il proprieatrio pressa il veteriario insinuando incapacità o errori senza comprovati motivi, il professionista vivrà, forse, frustrazione. Il proprietario però resterà con la sensazione di non aver fatto abbastanza. In questo caso, l’opportunità per la persona è la conoscenza della propria capacità di affidarsi, cedere il potere, cedere il controllo, cedere. Ma potrebbe anche essere l’occasione per approfondire altri comportamenti, modalità di reazione.
Le risorse nel senso di colpa per l’eutanasia al cane
Forse ti può sembrare assurdo sentir parlare di risorse nel senso di colpa per l’eutanasia al tuo cane. Qualsiasi cosa tu abbia scelto di fare o non fare, sono certa tu abbia messo in campo delle competenze importanti per te. Quali, quanto e come, è la tua opportunità di scoperta. Se il senso di colpa si nutre con la percezione di impotenza, il viaggio che puoi fare è all’interno di questa idea. Per capire quali risorse avresti desiderato avere le puoi cercare in te, da adesso in poi.