“Non accetto il tumore del mio cane“. Ma potrebbe essere anche gatto, cavallo o qualsiasi altro animale d’affezione. Questa frase mi è stata detta da una persona che voleva iniziare il percorso di coaching insieme a me. Tuttavia, avendo una fortissima volontà nel rifiutare lo stato di cose e negandosi anche la possibilità di vedere cosa può fare di buono con ciò che sperimenta, non è stato possibile procedere con il servizio. La sua domanda, però, ci permette di riflettere insieme sul ruolo rivestito dal rifiuto della realtà.
Oggi ti invito a ragionare su cosa tieni in primo piano, davanti ai tuoi occhi, quando ti confronti, da adulta, con l’imprevisto che ti spaventa.
Per accettare qualcosa che rifiuti, la prima cosa da fare è capire che cosa ti serve negare l’accettazione.
Il ruolo della negazione
Nel mio tipo di coaching, funziona così: “Io sono ok, tu sei ok, vediamo cosa succede“.
Questo trasportato nella situazione in cui una persona riceve una diagnosi tumorale per il suo animale speciale con prospettive di vita inferiori all’anno o ai sei mesi, diventa: “Io sono ok, la vita è ok“.
Questa trasformazione non è immediata, passa attraverso le gradazioni emotive che ti separano dal pretendere che tutto resti “idilliaco” – come lo era prima della notizia – impedendo alla realtà di sopraggiungere con il suo carico.
Qual è il ruolo della negazione, allora? Nel mio stipo di coaching, la domanda corretta è: a cosa ti serve negare un dato di fatto?
Perché la chiave di s-volta si trova dentro questo ruolo, questo significato, questa utilità. Può essere che ti serva per evitare di dover pensare alle conseguenze oppure come alimento della tua idea di fragilità in te stessa.
Qualsiasi sia la tua risposta, che arriverà dopo varie altre, l’obiettivo non è giudicare ma è capire, capirti, renderti conto di te, renderti conto di cosa ti sei veramente negare attraverso il rifiuto della realtà.
Trasformare la negazione in potenzialità
Qui serve volontà perché senza la volontà, nessun cambiamento può accadere.
Se resti nel rifiuto costante di qualsiasia stimolo e della realtà oggettiva, probabilmente questo è ciò di cui hai ancora bisogno come metodo adattativo dentro la tua vita.
Se ti rendi conto che stai usando la negazione per evitare di riconoscere che cosa ti riguarda come comportamento umano, puoi scegliere che cosa fartene di questa consapevolezza.
Attenzione: non c’è giudizio in questo mio dire. C’è la semplice constatazione che, se vuoi fartene qualcosa di te, puoi scegliere come. Se ti senti vittima delle situazioni e pensi di non avere forze a sufficienza, purtroppo, non vorrai fartene molto. Mi dirai: è difficile, come si fa?
Ti rispondo con una domanda: quanta energia ti toglie il sentirti come ti senti? Che cosa cambierebbe nella tua esperienza con il fine vita? Cosa potrebbe migliorare la tua esperienza, facendoti sentire rispettata nel tuo volere?
Qui inizia la potenzialità. Nell’immaginazione, nelle risorse, nella scelte delle azioni concrete, anche minuscole.
“Non accetto la diagnosi di tumore del mio cane” diventa, allora, “Accetto le regole della vita come superiori a me e porto ol mio contributo d’amore dentro la relazione con il mio cane, affinché possa lasciare il suo corpo con la serenità di chi sa che è amato“.
Non accetto il tumore del mio cane, gatto, cavallo o altro pet
Alla luce di ciò che abbiamo visto, c’è anche un altro elemento con cui puoi confrontarti: la tua relazione con il tempo.
La diagnosi di tumore al tuo cane o altro animale è un campanello che suona forte e che ti dice inequivocabilmente: “Game over“. Il tempo sta terminando, il tempo è finito. Lo senti nel corpo, in particolare nella pancia, con le contrazioni delle mucose gastriche. Lo senti nelle vertigini, nei capogiri, nelle lacrime, nelle vampate di calore, nei tremolii di bridivi. Questa notizia entra nel corpo e agisce sulla fame, sulla sete, sulla sessualità, sulla precisione dei tempi del tuo corpo.
Nel coaching, ciò che viene indagato è il tuo modo di vivere il tempo.
Come vuoi vivere il tempo che hai a disposizioni?
Quanto sei disposta a dare la precedenza al tuo animale, in questo tempo?
Quando ti senti fuori dal tempo, vivendo il fine vita del tuo cane?
Che cosa è importante fare per te in questo tempo?
Buon ascolto!