
C’è un momento, nella vita di alcune persone, in cui si sente l’esigenza evolutiva di trasformare il dolore emotivo in una risorsa. A volte, si desidera attivare questa trasformazione con creatività, plasmando o creando da zero una qualche forma d’arte, per ricordare o evolvere.
Questo bisogno di dare nuova forma alle emozioni attraverso l’espressione fisica, creativa, delle stesse, è un bisogno antico: pensa, per esempio, ai templi, alle statue, ai dipinti, ai libri, ai poemi. Alcuni sono la trasformazione del dolore in una risorsa, con creatività. Una risorsa per lo spirito e per la comunità.
In un’epoca moderna come la nostra, questa fase di evoluzione fa parte del lutto. Si trova a metà strada fra la fase più accesa e il superamento, ne è un collante ed un propulsore di innovazione. Per questo l’atto creativo è così importante: perché, oltre a ricordare la persona o l’animale defunto, ricorda alla persona che ha delle risorse interiori a cui può attingere per alleggerire il cuore, fare del bene, connettersi con il proprio vero sé.
Alla scoperta del potenziale nel tuo dolore
Quali forme creative hai utilizzato più spesso quando hai affrontato momenti di difficoltà? Come sei stat@ mentre ti dedicavi a queste attività? Puoi permetterti di ritornare a queste forme d’arte, ora, oppure c’è qualcosa che blocca?
Siamo abituati a pensare al dolore come ad un’esperienza negativa e la teoria del “trova il buono in ogni momento no” ormai è usata e abusata, persino bollata come frase fatta. In realtà, la capacità di cogliere una metafora, un dono o una lezione ci permette di riappropriarci della nostra capacità di scegliere come vogliamo stare nella vita che abbiamo a disposizione. Ed è proprio in questo come che si palesa il potenziale dentro il tuo dolore, l’opportunità della trasformazione in risorsa. Il come è un pensiero soggettivo: nessuno può dirti cosa ci puoi trovare dentro, di buono, per te, nel tuo dolore. Quello che ti posso dire è che puoi utilizzare qualche competenza acquisita, qualche risorsa sopita o addirittura crearne di nuove, per andare oltre. Dipende da te.
La creatività manuale, intellettuale, artistica
La creatività ha tante forme così come il potenziale e il talento.
La creatività manuale ha a che fare con tutto quello che puoi realizzare con le tue mani, dalla crostata con marmellata di albicocche in poi. Non necessariamente dev’essere la scultura di una statua lignea. Puoi esplorare la tua creatività manuale anche attraverso il riuso di materiali di scarto come contenitori con nuova vita oppure la sistemazione dei faldoni di documenti che ti attendono da anni e puoi farlo organizzando gli spazi e i luoghi con forme e colori nuovi. Non è il cosa, è il come. Puoi attivare la manualità in qualsiasi ambito della tua vita, dal lavoro alla sessualità e questo può aiutarti a sentirti, scoprirti, sceglierti, sorprenderti, apprezzarti, alleggerirti, amarti.
La creatività intellettuale ha a che fare con tutto ciò che puoi creare mediante il cervello. Un progetto, un viaggio, un percorso, una scheda allenamento diversa. Magari una canzone, una poesia, un libro, una presentazione. Le idee hanno valore, prendono spazio ed energia, rilasciano spazio ed energia e possono aiutarti a trasformare fasi di vita.
La creatività artistica è l’espressione estrosa della propria fantasia. Che si tratti di pittura o altre arti oppure di musica, fotografia, ciò che conta è il senso che corrobora l’azione creativa. Il senso infonde spessore e profondità in quello che fai ed è ciò che consente agli altri di sentire il tuo messaggio, di avvicinarsi, sostenerlo, divulgarlo.
Come trasformare il dolore in risorsa con creatività
A volte ci si chiede: quanto dolore si può sopportare? Come può, il dolore, cambiare una persona? Perché il dolore cambia le persone? Ecco, a queste domande immense, dove ognuno trova le sue assonanze e dissonanze, resta una scelta comune a tutti. Trasformare il dolore in risorsa, magari con creatività. Questa è, prima di tutto, una decisione, più o meno consapevole e voluta o cercata, ma è una scelta. Quindi, la prima cosa che sarebbe utile fare per trasformare il dolore in risorsa è chiederti se lo vuoi, se vuoi scegliere di attivarti in questa evoluzione. Se ha senso per te. Che significato ha per te questo processo alchemico. Perché se non lo vuoi, se non ha senso, se non ti dice niente, diventerà una serie di azioni che produrranno la sensazione di fallimento, scoramento. E queste emozioni le avrai create tu, mettendoti nella condizione di costrizione non ascoltandoti.
Questa decisione ti apre le porte della creatività ma, per accedervi, resta nel sentire. Sentiti, ascolta il tuo istinto, chiediti di che cos’hai bisogno e perché vuoi proprio quello che stai scegliendo. L’atto creativo parte dall’onestà e dal legame con la volontà. Così, la trasformazione del dolore in risorsa per la tua crescita personale diventerà accessibile e nutriente.
